ph Andrea Macchia
ph Andrea Macchia
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NOTA DI REGIA
Festen apparentemente sembra raccontare una festa di famiglia per celebrare i 60 anni del patriarca, ma in realtà ha a che vedere con il nostro rapporto con la verità, con il potere e con l’ordine costituito. Sono sempre più sicuro che il nostro Festen sia una comunità di esseri umani che recitano una commedia mentre uno di loro combatte come un pazzo per mostrare che in realtà sono tutti in una tragedia. Per questo Festen è radicalmente politico.
Sento che in questa tensione tra due forze, così opposte e profonde, ci sia la forza del nostro spettacolo. La forza che ci porterà a mostrare quanto sia necessario strappare quel velo, quel diaframma che ci impedisce di vedere realmente le cose come stanno. Mi sembra molto toccante attraverso Festen poter chiedere al pubblico: “Perché non abbiamo la forza di vedere le cose come stanno? Perché accettiamo tutta questa finzione? Quanto coraggio richiede la verità?”. Certo, sono domande grandissime e non saremo noi a dare le risposte. Ma penso che l’onestà e il gioco profondo del nostro spettacolo stiano nel condividerle con gli spettatori, con tutte le paure, le fragilità, la tenerezza e l’ironia che le accompagnano.
Ma Festen ci ha fornito anche un incredibile materiale di ricerca e di sperimentazione del linguaggio. Ci siamo spinti verso un radicale uso drammaturgico della cinepresa per sfruttare la possibilità di costruire costantemente un doppio piano di realtà che riconsegnasse allo sguardo degli spettatori la condizione di scegliere tra quello che viene costruito sul palcoscenico e la “manipolazione” che l’occhio della cinepresa rielabora in diretta e che viene proiettato. Con un gigantesco piano-sequenza che lungo tutto lo spettacolo verrà girato dagli stessi attori e proiettato davanti allo sguardo della platea, cerchiamo di amplificare, ironizzare, dissacrare e approfondire il senso delle domande di Festen. Quale è la verità? Cosa scegliamo di guardare? A cosa scegliamo di credere? Tutto questo fino a quando il sottile velo che divide la verità dalla sua immagine non cadrà, non scomparirà una volta per tutte, lasciando spazio al silenzio, al vuoto, alla meraviglia della presenza degli attori che hanno reso possibile questa “follia”; alla meraviglia dei loro corpi, alle loro vibrazioni più sottili e alle loro emozioni, alla realtà insostituibile della loro sincerità… Marco Lorenzi
Coerente con il percorso artistico de Il Mulino di Amleto e sostenuto dall’impegno produttivo di TPE – Teatro Piemonte Europa, Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Teatro Stabile Del Friuli Venezia Giulia, Solares Fondazione Delle Arti, Festen rappresenta una grande sfida con un testo che in Europa è ormai considerato un classico e che in Italia viene messo in scena per la prima volta. Festen – sceneggiatura del film danese diretto nel 1998 da Thomas Vinterberg (appena insignito del Premio Oscar) e sceneggiato da Mogens Rukov, è la prima opera aderente al manifesto Dogma 95, vincitore del Gran Premio della Giuria al 51º Festival di Cannes (all’epoca presieduta da Martin Scorsese).
SINOSSI
Festen racconta di una grande famiglia dell’alta borghesia danese “i Klingenfeld” che si decisione per festeggiare il sessantesimo compleanno del patriarca Helge. Alla festa sono presenti anche i tre figli: Christian, Michael e Helene. Il momento di svolta sarà il discorso di auguri del figlio maggiore Christian che una volta pronunciato cambierà per sempre gli equilibri della famiglia…L’opera scava all’interno dei tabù più scomodi, affrontando la nostra relazione con la figura paterna, la verità, il rapporto con il potere e l’autorità imposta. Impossibile non pensare ad Amleto, alla tragedia greca, ma anche all’universo favolistico dei Fratelli Grimm. Chi potrebbe mai tentare di rovesciare il mondo dei nostri padri?
Tournée 2021 – 2022
Torino, Teatro Astra / dal 31 maggio al 6 giugno 2021; Trieste, Teatro Rossetti / dall’ 8 al 13 giugno 2021; Parma, Teatro al Parco / 15 e 16 giugno 2021; Milano, Teatro Fontana / dal 18 al 27 giugno 2021
9 marzo 2022 – Teatro Comunale D. Alaleona, Montegiorgio (FM); 11 marzo e 12 marzo 2022 – Auditorium F. Melotti, Rovereto; 13 marzo 2022 – Auditorium istituto istruzione Lorenzo Guetti, Tione di Trento; 16 marzo 2022 – Teatro degli Industri, Grosseto; 17 marzo e 18 marzo 2022 – Teatro Cantiere Florida, Firenze; 19 marzo 2022 – Teatro Mascagni, Chiusi; 1 aprile 2022 – Teatro Il Maggiore, Verbania; 2 aprile e 3 aprile – Teatro al Parco, Parma; dal 6 aprile al 9 aprile 2022 – Teatro Ivo Chiesa, Genova; 10 aprile 2022 – Teatro Marenco, Novi Ligure; 12 aprile 2022 – Teatro Toselli, Cuneo.
Tournée 2023 24 gennaio 2023 Teatro E. Fabbri, Vignola – 25 gennaio 2023 Teatro Verdi, Pisa – dal 26 al 29 gennaio 2023 Teatro Arena del Sole, Bologna – 2 febbraio 2023 Teatro Solvay, Rosignano – dal 3 al 5 febbraio 2023 Teatro del Giglio , Lucca – 7 febbraio 2023 Teatro di Monfalcone – 11 febbraio 2023 Teatro Nuovo, San Marino – 25 e 26 febbraio 2023 Teatro Kismet, Bari – dal 28 febbraio al 5 marzo 2023 Teatro Sala Umberto, Roma – dal 10 al 12 marzo 2023 Teatro dei Rinnovati, Siena – dal 27 giugno al 1 luglio 2023 Teatro dell’Elfo, Milano.
Tournée 2024 2 marzo 2024 Teatro degli Animosi, Carrara – 5 marzo 2024 Teatro Comunale, Sassari – dal 6 al 10 marzo 2024 Teatro Massimo, Cagliari (8 marzo pomeridiana e serale – doppia replica) – 14 marzo 2024 Teatro Fellini, Pontinia – 16 marzo 2024 Teatro Comunale, Carpi – 17 marzo 2024 Teatro della Fortuna, Fano – dal 19 al 24 marzo 2024 Teatro Bellini, Napoli.